
Kālāsana: lo scorrere delle pose nel tempo.
Dal sanscrito: Kalā, il “tempo” e āsana, “stare” che in questo caso si riferisce ad un “modello posturale”.
Come costruire una sequenza di posizioni yoga su misura per sè? Argomento molto utile e piacevole da approndire, soprattutto se si porta avanti una pratica yoga personale, quotidiana e non si vuol fare forzatamente riferimento alla miriade di video disponibili in rete. Propongo uno schema indicativo e poi alcune doverose considerazioni. Queste semplici indicazioni e spunti di riflessione attingono al bacino della mia esperienza di studio, pratica personale e oltre 10 anni di insegnamento. SE vuoi approfondire COME SEQUENZIARE LE POSTURE DELLO YOGA IN MODO APPROPRIATO richiedi la data del prossimo SEMINARIO. Durante l’incontro spiegherò come SEQUENZIARE i MODELLI POSTURALI appartenenti alla tradizione yogica; alla luce dei vostri interventi e bisogni COSTRUIREMO INSIEME una sequenza base; vi guiderò nella sequenza che avremo ideata e concluderemo con una breve condivisione/dibattito.SCHEMA BASE:
Qualità del respiro durante la sessione: regolare, fluido, silenzioso, lungo.
. Arrivare: tempo per raccogliersi nel qui e ora. Prima di iniziare la pratica vera e propria è bene distogliere i sensi dalle distrazioni[1] esterne concentrando la mente sul luogo del corpo animato dal respiro. Questo momento include pratiche di prāṇāyāma[2] e pratyāhāra[3].
. Ghiandole, giunture: serie di pavanmukta[4]–āsana, una serie di movimenti che sciolgono e purificano; molto utile come pratica preparatoria poiché mobilizza tutte le principali articolazioni, rilassa i muscoli del corpo e risveglia e massaggia le ghiandole. È una pratica fisica semplice e gentile che cattura la mente. La si imposta in relazione al tema della sequenza che si desidera costruire, oppure la si considera come una sequenza completa a sè.
. Allineamento, equilibrio in piedi
Come passare dolcemente da in piedi a terra? Quali posizioni di transizione utilizzeresti?
. Piegamenti all’indietro sistema simpatico
Defaticamento con il movimento, quali pose morbide ti sembrano indicate?
. Piegamenti in avanti sistema parasimpatico
Defaticamento con il movimento,quali pose morbide ti sembrano indicate?
. Torsioni
Come passare dolcemente dalla posizione seduta ad avere la schiena a terra? Quali posizioni di transizione utilizzeresti? Possono coincidere con le forme per il defaticamento?
. Posizioni invertite
. Śavāsana, rilassamento profondo
CONSIDERAZIONI
Sarà importante stabilire a priori il tipo di energia che stiamo ricercando e – conditio sine qua non – il motivo che ci spinge in tale ricerca.
A seconda del tema che si desidera affrontare con la sequenza, metteremo più enfasi in alcune strutture base rispetto ad altre, preferiremo alcuni modelli di posizioni rispetto ad altri, investiremo di una certa durata e intensità gli āsana scelti.
Possiamo considerare la sequenza tutta intera come un āsana unico.
Possiamo considerare un āsana come una sequenza concentrata.
Entrambe vivono di alcune fasi principali e imprescindibili: ascolto, viaggio di andata, mantenimento dell’apice e assestamento dell’equilibro, viaggio di ritorno, ascolto.
Con la pratica degli āsana ci alleniamo a vivere anche le situazioni più scomode con il sorriso, infatti l’atteggiamento indicato è di stabilità, sthira e agio, sukha[5].
Con la pratica degli āsana arriviamo a sperimentare l’abbandono nello sforzo e ci liberiamo dal lamento[6].
Spero tu possa trarre ispirazione per la tua personale pratica e scrivermi alla mail infodonnalorena@gmail.com per un confronto. Ricevere ogni condivisione è un piacere e una preziosa occasione di crescita.
Grata per la tua attenzione,
Lorena
[1] “Distrazione vuol dire lasciarsi condizionare dai pensieri dualistici, ossia da tutti quei pensieri che ci limitano, ci legano, ci impediscono di volare liberamente nello spazio celeste come una grande aquila.” Tilopā, “Il Grande Sigillo”, ed.Magnanelli, 2018.
[2] Controllo, āyāma del soffio vitale, prāṇa.
[3] Termine composto da prati, l’“andamento in senso inverso”, da a, “totalità”, “movimento di moto a luogo”, e da har, “portare via”. Dunque “ritiro”, l’atto di ritrarre, ma anche di “riassorbimento”. In questo contesto “raccoglimento” inteso come l’atto del frequentare in modo esclusivo sé.
[4] “La parola pawan significa “vento” o “prāṇa”; mukta significa “liberare”. Quindi, pavanmukta–āsana indica un gruppo di āsanache rimuovono qualsiasi blocco che impedisce il libero fluire dell’energia nel corpo e nella mente.” Swami Satyananda Saraswati; “Asana Pranayama Mudra Bandha”; ed. Yoga Publications Trust, 2013
[5] Yogasūtra II, 46. Possiamo considerare kālāsana come la metafora di una vita. Ogni sequenza rappresenta il mare della vita, con le sue creste e le sue risacche, che affrontiamo in stabilità e agio.
[6] Bhagavadgītā 2,11 : “Il Signore Beato disse: Sebbene tu dica sagge parole, ti affliggi senza ragione. Il saggio non si lamenta né per i vivi né per i morti.”